Cos’è la cartella DCIM? Perchè ogni fotocamera digitale e smartphone salva le foto nella cartella DCIM? A che cosa serve?
Hai notato che tutte le foto che hai scattato sono memorizzate in una cartella DCIM? Che si tratti di una fotocamera digitale o di un’app per fotocamera per Android o iPhone, le foto scattate sono conservate nella cartella DCIM.
E lo sapevi che praticamente tutte le fotocamere digitali utilizzano la stessa cartella? Quando usi le app per modificare e condividere le foto fatte sullo smartphone, anche quelle immagini sono memorizzate nella cartella DCIM della memoria del telefono.
Ora ti starai chiedendo, perché questa cartella DCIM è così importante che ogni azienda accetta di utilizzarla per salvarci tutte le foto? Continua a leggere e saprai il perché…
DCIM è l’acronimo di Digital Camera Image; ovviamente, una cartella denominata Foto o Immagini sarebbe stata più semplice e facile da individuare. Tuttavia, c’è una ragione dietro la scelta del nome DCIM.
Perché le foto sono salvate nella cartella DCIM?
Il nome DCIM che viene fornito per la memorizzazione di foto nelle fotocamere digitali e smartphone fa parte delle specifiche DCF (Design Rule per Camera File System). E’ stato adottato da molti produttori di fotocamere digitali diventando praticamente uno standard del settore.
DCF è una specifica creata da JEITA, un’associazione giapponese di aziende di elettronica e Information Technology.
L’obiettivo di DCF era quello di garantire l’interoperabilità dei formati di file system in modo che le schede di memoria fossero compatibili con ogni fotocamera digitale. DCF è uno standard adottato quasi da tutte le fotocamere e gli smartphone.
Secondo DCF, ogni macchina fotografica digitale deve conservare le foto in una cartella chiamata “DCIM” che è quella che si trova quando si prova ad esplorare la scheda di memoria della fotocamera per trasferire le fotografie sul computer.
Supponiamo che ogni produttore di fotocamere digitali o il sistema operativo del telefono abbia una sua cartella di immagini, i programmi software di gestione immagini non saranno in grado di trovare automaticamente le foto su un dispositivo collegato.
Inoltre, non sarà possibile prendere la scheda SD da una fotocamera digitale e collegarla direttamente a un’altra. Anche l’accesso alle foto senza riformattare il dispositivo o riorganizzare il file system non sarebbe stato possibile.
La cartella DCIM e le relative sottocartelle
La directory DCIM può, e di solito fa, contenere più sottocartelle. Le sottocartelle consistono in un numero univoco di tre cifre, da 100 a 999, e cinque caratteri alfanumerici. I caratteri alfanumerici non sono importanti e ogni produttore di fotocamere è libero di scegliere il proprio. Ad esempio, Apple ha la fortuna di avere un nome di cinque cifre, quindi il loro codice è APPLE. Su un iPhone, la directory DCIM contiene cartelle come “100APPLE”, “101APPLE” e così via.
All’interno di ciascuna sottocartella ci sono i file immagine delle foto scattate. Il nome di ciascun file di immagine inizia con un codice alfanumerico a quattro cifre, che può essere qualsiasi cosa desideri il produttore della fotocamera, seguito da un numero di quattro cifre. Ad esempio, vedrai spesso file denominati DSC_0001.jpg, DSC_0002.jpg e così via. Il codice non ha molta importanza, ma è coerente per garantire che le foto scattate vengano visualizzate nell’ordine in cui le hai scattate.
Ad esempio, il percorso delle foto sarà simile a:
DCIM
- 100ANDRO
- DCF_0001.JPG
- DCF_0002.JPG
- DCF_0003.WAV
- 101ANDRO
- 102ANDRO
Potresti anche visualizzare dei file .THM che rappresentano i metadati dei file video. Ad esempio, diciamo che hai creato un video con la tua fotocamera digitale ed è stato memorizzato come file .MP4. Vedrai un file DSC_0001.MP4 e un file DSC_0001.THM. Il file MP4 è il video stesso, mentre il file .THM contiene una miniatura e altri metadati, ossia informazioni del video come la miniatura.
Quindi, perché tutti seguono questa specifica?
DCF è uno standard “de facto”, il che significa che un numero sufficiente di produttori di fotocamere digitali e smartphone lo hanno adottato ed è diventato uno standard costante nel mondo reale. Il formato DCIM standardizzato consente ai programmi di gestione foto di identificare automaticamente le foto su una fotocamera digitale o una scheda SD quando la si collega al computer, e importano automaticamente le foto sul computer.
Le cartelle DCIM su smartphone hanno lo stesso scopo. Quando colleghi un iPhone o un telefono Android al computer, il software del computer o della libreria fotografica può trovare la cartella DCIM, vedere se ci sono foto che possono essere trasferite e chiedere di farlo automaticamente.
DCIM potrebbe non essere il nome più corretto, non era meglio “Foto”? ma è più importante che sia uno standard. Se ogni produttore di fotocamere digitali o sistema operativo per smartphone disponesse di una propria cartella per salvare le immagini, i programmi non sarebbero sempre in grado di trovare automaticamente le foto su un dispositivo collegato.
In definitiva, avere uno standard è importante, qualunque sia lo standard. Ecco perché la cartella DCIM è stata usata sia dalle fotocamere che sugli smartphone e sui tablet.