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[Recensione] Hollow Knight è un evocativo gioco d’azione e avventura in 2D per Pc, dove si esploreranno le profondità di una città chiamata Dirtmouth in cerca di ricompense. Ci saranno vari nemici da combattere sotto la superficie, e si avranno varie abilità (chiamate Charms) per fronteggiarli.
Così parte il viaggio del nostro protagonista, un viaggio di scoperta alla ricerca dei segreti di un intricato mondo completamente abitato da insetti. C’è parecchio lore che si nasconde all’interno degli angoli più inaccessibili di Hallownest, una vera e propria memoria storica che impregna ogni edificio o passaggio creato dagli insetti, tutti gli npc che decideranno di svelarci qualche retroscena e tutti i boss che invece cercheranno di sbarrarci la strada verso una meta che solo dopo parecchie ore diventerà leggermente più chiara.
Hollow Knight nella sua componente principale, ovvero quella dell’esplorazione sotterranea, miscela un comportamento action e uno platform, entrambi supportati dalle meccaniche basate sull’utilizzo della risorsa “Soul” rappresentata in game da un globo contenente un fulgido fluido bianco. Il Soul può essere utilizzato per recuperare parte della propria vitalità, ma anche per eseguire azioni speciali.
Il combattimento è la caratteristica più frequente durante la campagna, ed è anche divertente e difficile allo stesso tempo. Ovviamente bisogna prenderci la mano per poter essere perfetti nelle mosse, e sicuramente all’inizio avrete non poche difficoltà. Sconfiggere nemici significa trovare delle piccole gemme, che possono essere scambiate con alcuni negozianti del posto per comprare mappe e strumenti vari.
Questi strumenti, possono offrire anche dei bonus, soprattutto passivi, che equipaggiati e messi in uso, possono offrire non poco aiuto. Ovviamente anche la morte vuole la sua pare, e ad ogni Game Over perderemo tutte le gemme. Ovviamente, come in stile Nioh o Darksouls, è possibile tornare sul luogo della morte e ritrovare il bottino perduto, ma nel caso non ci riuscite, e dunque morirete di nuovo, lo perderete per sempre.
Partiamo dalle basi del controllo del personaggio. Il titolo non stravolge quelle che sono le meccaniche classiche del genere, ma applica delle piccole modifiche.
L’attacco è direzionabile nelle 4 principali direzioni, e sarà affetto da una quantità fissa di knockback ogni volta che andrà a segno.
Questo renderà rischiosi i colpi inferti in aria, o ai bordi di una piattaforma, ma permetterà anche di “rimbalzare” letteralmente sui nemici, concatenando lunghe e divertenti combo senza mai toccare terra, o dando accesso a particolari fasi di platforming.
Colpendo i nemici o alcuni particolari oggetti di sfondo, sarà possibile accumulare anime. L’utilizzo delle anime è, fondamentalmente, destinato all’uso dei poteri. Considerateli quindi dei veri e propri punti magia.
Hollow Knight non rivoluziona un genere, ma pur mantenendo fortemente tutte le caratteristiche del suo tipo di appartenenza, riesce a farti vivere un’avventura entusiasmante. L’immersione che si prova ammirando Dirthmouth o facendosi strada nel sottosuolo aggiunge una componente di immersione che amplifica un gioco che sarebbe potuto essere un buon metroidvania ma senza lodi ne infamia. Questo porta Hollow Knight ad emergere nella sua nicchia di appartenenza
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