L’Agcom: abolite le tariffe a 28 giorni per linea fissa e ADSL, ma non quella per mobile. Agcom contro gli operatori. “Per linea fissa canone mensile”
AGCOM si è finalmente espresso sulla novità dei rinnovi tariffari a 28 giorni o 4 settimane per line fissa ADSL.
Il verdetto dell’AGCOM è chiaro: impone l’abolizione delle tariffe a 4 settimane per tutte le offerte che riguardano rete fissa, telefono, ADSL o fibra ottica. Per queste tipologie di servizio, il canone deve obbligatoriamente essere mensile, sia per gli utenti già attivi che per i nuovi clienti.
“L’unità temporale per la cadenza di rinnovo e fatturazione dei contratti di rete fissa deve essere il mese, affinché l’utente possa avere la corretta percezione del prezzo offerto da ciascun operatore e la corretta informazione sul costo indicato in bolletta per l’uso dei servizi. Alla luce dell’evoluzione dei mercati della telefonia fissa e mobile, l’Autorità ha infatti ravvisato la necessità di garantire una tutela effettiva degli utenti avendo riscontrato problemi in termini di trasparenza e comparabilità delle informazioni in merito ai prezzi vigenti, nonché di controllo dei consumi e della spesa, determinati anche dal venir meno di un parametro temporale certo e consolidato per la cadenza del rinnovo delle offerte e della fatturazione. Tenuto conto delle differenze in termini di trasparenza e controllo della spesa da parte dell’utenza tra il settore della telefonia mobile (in cui la maggior parte del traffico è prepagato) e quello della telefonia fissa (contratti in abbonamento e costi post-pagati), l’Autorità ha dunque individuato nel mese il periodo temporale minimo per consentire all’utente di avere una corretta e trasparente informazione sui consumi fatturati e un tempo di invarianza nel rinnovo offerto dagli operatori.”.
AGCOM ha stabilito un periodo temporale di 90 giorni per consentire agli operatori di adeguarsi alle nuove regole.
Diverso il giudizio sulle tariffe per dispositivi mobili, che potranno continuare ad essere calcolate su un arco di 28 giorni, ma questo periodo di tempo diventa adesso la durata minima per la tariffazione ed i clienti devono essere esplicitamente avvisati tramite SMS dei vari addebiti. Inoltre, in caso di offerte fisso abbinato a mobile, il canone deve essere mensile.
Gli operatori non hanno gradito la decisione e sono pronti a dare battaglia ricorrendo al Tar, tramite la propria associazione Asstel. Questo il commento di Dina Ravera, presidente di Asstel:
Ci troviamo di fronte a un caso clamoroso: un’autorità, che dovrebbe avere come missione il funzionamento del libero mercato, cerca di riportare il settore, che in Italia già vede prezzi fra i più bassi in Europa, ai tempi delle tariffe. Tuteleremo i diritti dei nostri associati nelle sedi più opportune con l’obiettivo di ripristinare il diritto degli operatori al libero esercizio dell’attività di impresa.
Il dato certo è che di questo braccio di ferro tra AGCOM e gli operatori se ne sentirà ancora parlare a lungo. Il problema, infatti, è molto spinoso e riguarda, in realtà, più un aumento importante di prezzi finale che un discorso di trasparenza.