Magnus è la nuova App per iPhone che riconosce dipinti, fotografie e sculture. Basta inquadrare l’opera d’arte con lo smartphone, per sapere tutto, dall’artista al prezzo.
Magnus è lo shazam dell’arte. Promette, in sostanza, di fare quello che fa l’app della musica più famosa al mondo, solo che invece di identificare le canzoni “ascoltandole”, Magnus riconosce le opere d’arte “guardandole”.
Anziché utilizzare il microfono dello smartphone, con Magnus basterà semplicemente scattare una foto al quadro e riuscire a sapere immediatamente il nome dell’artista, il titolo dell’opera, le dimensioni e anche il prezzo (sia quello d’asta che la somma richiesta dalla galleria).
L’App Magnus fornisce perfino una mappa per tenere informati gli utenti su nuove esposizioni o gallerie d’arte che si trovino nei paraggi.
Magnus offre quindi un database composto da 8 milioni di opere d’arte, che nel momento in cui una foto viene scattata viene scandagliato alla ricerca di un’immagine che corrisponda a quella vista dal vivo.
L’app prende il nome dal suo ideatore: il sorridente imprenditore trentunenne Magnus Resch. È già conosciuto per essere il cofondatore di Larry’s List, un database di collezionisti d’arte e per per un libro che indaga sul funzionamento e le problematiche di gestione delle gallerie d’arte, Management of Galleries. La creazione di Magnus ha richiesto diverso tempo: Resch e il suo team ci lavorano ininterrottamente dal 2013.
Per il momento, l’app magnus è disponibile solo a New York, ma nelle prossime settimane arriverà anche in altre città d’arte, come Londra, Parigi, Berlino e Hong Kong. “La missione di Magnus è democratizzare l’accesso al mondo dell’arte – afferma Resch – questa applicazione è lo strumento perfetto per chiunque sia interessato all’arte. E’ come Shazam: basta scattare una foto e l’applicazione ti dice tutto quello che c’è da sapere“
“La mappa mostra tutti i luoghi d’arte intorno a voi – conclude l’imprenditore – in modo da non perdere mai un evento, o controllare i prezzi delle opere che desiderate acquistare. Credo che la trasparenza sia un bene per il mondo dell’arte. Questo attirerà nuovi collezionisti e darà ai potenziali acquirenti uno strumento a portata di mano per godersi ancora di più l’arte. E il bello è che è gratuito“.
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