La società della neve

Il prestigioso Old Christians Club, una rinomata squadra di rugby dell’Uruguay, si trova attualmente in fase di preparazione per un viaggio verso il Cile, un’avventura che si preannuncia emozionante e piena di aspettative. Il tredici ottobre del lontano 1972, tra i passeggeri del volo 571 della Fuerza Aérea Uruguaya si contavano non soltanto i membri della suddetta squadra, ma anche altri individui, portando il totale dei viaggiatori a quaranta, ai quali si aggiungevano ulteriori cinque membri dell’equipaggio.

Tuttavia, già durante le prime fasi del volo, iniziano a manifestarsi segnali preoccupanti: le turbolenze si intensificano, rendendo l’atmosfera a bordo sempre più tesa. Poi, in un tragico istante, l’aereo perde improvvisamente il controllo, precipitando inesorabilmente nel cuore imponente delle Ande. Le condizioni meteorologiche ostili accentuano ulteriormente il dramma: di notte, la temperatura crolla vertiginosamente di ben trenta gradi, costringendo i sopravvissuti a fronteggiare un freddo penetrante e insidioso.

Ma non è solo il gelo a minacciare le loro vite già duramente messe alla prova: la fame diventa un nemico implacabile, poiché le scorte di cibo si esauriscono rapidamente, lasciando gli sfollati in una situazione di estrema vulnerabilità. A complicare ulteriormente la situazione, il governo interrompe le operazioni di ricerca e soccorso, abbandonando i superstiti a se stessi in una lotta disperata per la sopravvivenza. Costretti a fare affidamento esclusivamente sulle proprie risorse e sulla solidarietà reciproca, i sopravvissuti si trovano di fronte a una sfida titanica, dove ogni istante è una lotta per la sopravvivenza, e ogni decisione può significare la differenza tra vita e morte.