La luce nella masseria

La tenuta di campagna dei Rondinone, una vasta proprietà situata a breve distanza da Matera, è sotto la gestione della famiglia stessa. Il capofamiglia, Eustachio, si dedica all’agricoltura e all’allevamento degli animali insieme ai suoi quattro figli e alle loro rispettive famiglie. Questa è una vita di fatica, talvolta estenuante, ma per il giovane Pinuccio, che ha solo dieci anni, è anche un’esistenza permeata di magia e di sogni. Uno dei suoi sogni più grandi è possedere un televisore, un lusso riservato nel 1962 a poche famiglie abbienti del paese. Pinuccio ammira particolarmente lo zio Vincenzo, considerato il membro più forte, affabile e moderno della famiglia.

La sua figura diventa un punto di riferimento per il giovane, ispirandolo a sognare in grande e a essere al passo con i tempi. Un evento tragico sconvolge la tranquillità della famiglia durante il compleanno di nonno Eustachio, quando lo zio Vincenzo crolla improvvisamente a terra. La diagnosi è impietosa: sclerosi multipla. Questa malattia costringe Vincenzo ad abbandonare il lavoro nei campi e ad affrontare la prospettiva di trascorrere la vita su una sedia a rotelle. Questa nuova realtà cambia radicalmente il suo modo di guardare al mondo e di vivere l’amore.

Nel frattempo, Pinuccio cerca di colmare il vuoto della sua vita giocando a fare la televisione, imitando gli speaker all’interno di un vecchio apparecchio rotto. La malattia di Vincenzo e la morte improvvisa del patriarca Eustachio, seguita dalle dispute familiari per l’eredità, costringono i Rondinone a prendere la difficile decisione di vendere la loro tenuta di campagna. Questo evento getta Pinuccio nello sconforto più profondo, ma con l’aiuto dei suoi cugini e lo zio, riesce a unire la famiglia grazie alla sua grande passione per la televisione. Il piano ha successo e, forse, tutto non è perduto: la tenuta di campagna potrebbe ancora essere il luogo dove la famiglia può ritrovarsi e vivere insieme.