Halte à l’obsolescence programmée: HP sotto accusa per pratiche ingannevoli
La rinomata associazione francese Halte à l’obsolescence programmée (HOP), conosciuta anche come Stop Planned Obsolescence, ha portato alla luce una denuncia contro HP, un colosso nel settore delle stampanti, accusandola di adottare pratiche di obsolescenza programmata per le sue cartucce d’inchiostro. Questa accusa si configura come una violazione del Codice del Consumo francese e delle normative sull’economia circolare.
Le accuse nei confronti di HP
HP, che ambisce a essere “l’azienda più equa e rispettosa dell’ambiente al mondo”, è accusata di attuare strategia volte a limitare l’utilizzo di cartucce compatibili o rigenerate. Queste manovre non solo danneggiano i consumatori, ma aumentano anche l’impatto ambientale. Secondo l’associazione HOP, HP utilizzerebbe un software per bloccare cartucce non originali o ricaricate, senza fornire informazioni chiare agli utenti. In alcuni casi, tali pratiche porterebbero al blocco totale delle stampanti, ivi compresi gli scanner, costringendo i consumatori ad acquistare cartucce originali nuove o a sottoscrivere abbonamenti ai servizi HP.
Un’ulteriore indagine condotta da HOP ha messo in luce che HP avrebbe ridotto progressivamente la quantità di inchiostro nelle sue cartucce, mentre i prezzi sarebbero aumentati fino a 7.500 euro al litro. Questo costo è nettamente più alto rispetto alle alternative disponibili, come le cartucce compatibili o rigenerate, che presentano un prezzo inferiore dal 30% al 70%.
“Appena si apre una cartuccia, l’evidenza è lampante: la spugna contenente l’inchiostro si restringe visibilmente di anno in anno, mentre lo strato esterno della cartuccia rimane invariato. Lo stesso vale per il volume di materiale e risorse utilizzati per stampare meno pagine.”
Riflessioni sulle ripercussioni ambientali
A testimonianza di quanto denunciato, si aggiunge che HP avrebbe reso obsolete intere partite di cartucce attraverso aggiornamenti software poco trasparenti, causando uno spreco di risorse e denaro. Flavie Vonderscher, responsabile advocacy di HOP, ha bollato queste pratiche come “disoneste e dannose per l’ambiente”.
“HP obbliga i consumatori a gettare le cartucce e a dipendere esclusivamente dai suoi prodotti, violando il diritto dei consumatori e ostacolando lo sviluppo dell’economia circolare.”
Le conseguenze ambientali di queste strategie sono significative. Secondo l’Agenzia Francese per la Transizione Ecologica (ADEME), le cartucce ricondizionate emettono fino al 60% in meno di CO₂ rispetto a quelle nuove e possono essere ricaricate fino a sette volte prima di diventare inutilizzabili. Tuttavia, le politiche di HP ostacolano i consumatori dalla possibilità di sfruttare queste alternative più sostenibili, aumentando così la quantità di rifiuti elettronici e sprecando risorse preziose.
Un problema globale: l’obsolescenza programmata oltre HP
Le accuse contro HP arrivano in un contesto più ampio di lotta contro l’obsolescenza programmata, un fenomeno che attraversa molte aziende tecnologiche. Tra i casi emblematici si trova Epson, denunciata da HOP nel 2017 per pratiche analoghe, e Canon negli Stati Uniti. Secondo l’associazione, Epson avrebbe progettato le proprie stampanti in modo da bloccare la stampa con cartucce ritenute vuote, anche quando contenevano ancora inchiostro. L’inchiesta contro il produttore giapponese è tuttora in corso, evidenziando le difficoltà legali nel contrastare tali pratiche.
HP ha già affrontato risvolti legali in passato, essendo stata condannata a pagare 1,35 milioni di euro come risarcimento per aver ostacolato l’utilizzo di inchiostro di terze parti tramite l’implementazione della Dynamic Security, un firmware che impedisce l’utilizzo di toner e cartucce prive di chip HP. Questo risarcimento ha riguardato i possessori di stampanti vendute tra il 1 settembre 2016 e novembre 2020 in Belgio, Italia, Spagna e Portogallo.
In risposta a queste pratiche, HOP ha avviato una petizione pubblica, invitando i cittadini a richiedere stampanti e cartucce prive di obsolescenza programmata. “Le stampanti sono diventate il simbolo di questo problema. È ora di chiedere ai produttori di cambiare rotta!”, sottolinea l’associazione.
Conclusione: la necessità di un cambio di rotta
In un contesto in cui la sostenibilità e la responsabilità ambientale sono valori sempre più riconosciuti a livello globale, è imperativo che le aziende come HP si impegnino a rispettare i diritti dei consumatori e a contribuire attivamente all’economia circolare. Le denunce di pratiche di obsolescenza programmata richiedono una riflessione seria sulle politiche aziendali e sulla necessità di promuovere un’innovazione orientata al rispetto dell’ambiente e delle persone. Solo attraverso un autentico impegno verso la sostenibilità sarà possibile garantire un future migliore per tutti.