Il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è stato nuovamente contestato dalla Procura di Roma per un presunto caso di falso in bilancio legato alla compravendita del difensore greco Kostas Manolas dalla Roma nell’estate del 2019.
Chiusura del filone di indagine
I magistrati di piazzale Clodio hanno concluso le indagini, anticipando una possibile richiesta di rinvio a giudizio. I legali di De Laurentiis hanno annunciato la disponibilità del loro assistito ad essere ascoltato dagli inquirenti per fare chiarezza sulla vicenda.
L’affare Manolas
Nel 2019, il Napoli pagò 36 milioni di euro per l’acquisto di Manolas, cifra che rappresentava la clausola rescissoria. L’operazione generò una plusvalenza di oltre 31 milioni di euro per la Roma, allora sotto la gestione di James Pallotta.
Coinvolgimento in altre indagini
L’affare Manolas è stato incluso nelle indagini riguardanti le plusvalenze relative ai trasferimenti di vari giocatori, tra cui Defrel, Marchizza, Frattesi, Zaniolo, Santon, Nainggolan, Cristante, Tumminello, Spinazzola e Luca Pellegrini.
Contestazioni successive
Questa nuova contestazione nei confronti di De Laurentiis arriva a distanza di dieci mesi dalla richiesta di rinvio a giudizio per irregolarità nel trasferimento di Victor Osimhen dal Lille al Napoli nel 2020.
Accertamenti e indagini
La Guardia di Finanza ha condotto perquisizioni presso la sede della FilmAuro a Roma e a Castelvolturno, quartier generale del Napoli, per acquisire documentazione riguardante diverse operazioni di mercato, inclusi i trasferimenti di Osimhen e altri giocatori.
Difesa di De Laurentiis
De Laurentiis è stato interrogato dai magistrati e ha depositato una memoria difensiva, sottolineando che il club non aveva motivo di creare plusvalenze fittizie data la sua solidità economica.
Conclusioni
Il caso rimane al centro dell’attenzione legale e sportiva, con De Laurentiis che si dichiara disponibile a cooperare pienamente con le autorità per chiarire ogni aspetto della vicenda.