Quando creiamo un account su una piattaforma, un sito web o un servizio online, abbiamo sempre l’obbligo di configurare la password che solo noi conosceremo e che ci darà accesso al nostro profilo privato. Spesso su molti siti web c’è un metodo secondario di rinforzo sotto forma di domande di sicurezza con risposte che ancora una volta solo noi dobbiamo sapere.
Dal nome del cane, alla scuola dove studiamo, al nostro film o libro preferito o alla prima macchina che abbiamo avuto, rispondere correttamente è fondamentale nei casi in cui abbiamo dimenticato la password o dobbiamo cambiarla, altrimenti non potremmo più accedere al nostro account.
Cose da evitare quando usiamo le domande di sicurezza
Quante volte ci siamo ritrovati davanti la classica domanda di sicurezza sul nome del nostro personaggio preferito o la prima auto che abbiamo posseduto, ma Frodo è un nome molto popolare e una Opel è un marchio che milioni di utenti hanno posseduto.
Il problema nasce dal fatto che le risposte possono essere personali, ma allo stesso tempo sono comuni, troppo comuni, come il cognome da nubile di nostra madre o la prima scuola in cui abbiamo studiato. Non difficili da scoprire, dal momento che un hacker che vuole entrare nel nostro account può controllare i nostri social network o profili pubblici su altri siti web.
Come lo risolviamo? Ovviamente richiede il nostro impegno e non fare affidamento sulla prima risposta ovvia e banale che ci viene in mente. Se le domande di sicurezza sono già preimpostate e sono anche molto specifiche, come rispondere a qualcosa che un hacker non può scoprire?
Quindi, se per esempio dobbiamo rispondere a Qual è il tuo attore preferito?, non sarà lo stesso se mettiamo “Benedict Cumberbatch” rispetto a “N0strad4mus” o qualcosa di più insolito, come ad esempio una “Che domanda stupida”.
Una risposta così illogica e alfanumerica, magari da tenere in un cassetto o vicino al PC in modo che un membro della famiglia possa accedervi facilmente se siamo lontani da casa, o anche in una nota digitale all’interno del cellulare, può salvare il proprio account.
Sì, richiede uno sforzo in più, ma ricorda che questa non è più l’era innocente di Internet 1.0, in cui le parole “malware”, “hack” o “DDoS” ci suonavano sconosciute e con un’unica password entravamo ovunque, da MSN Messenger su MySpace. Oggi le violazioni della sicurezza e false email che ci chiedono di cambiare la password perché il nostro account di Dropbox, eBay, PlayStation Network, ecc. è stato violato, sono all’ordine del giorno.
Fortunatamente, ci sono siti che ti consentono di creare le tue domande di sicurezza personalizzate, il che ci dà un maggiore controllo sulle risposte. Non è lo stesso mettere “Come si chiama il tuo primo insegnante” piuttosto che “Come si chiama l’insegnante che ti ha bocciato all’esame perché avevi imbrogliato?”.
In effetti, quest’ultimo è l’ideale, perché la tua risposta non implica necessariamente un nome, poiché possiamo mettere la risposta “Non sono mai stato bocciato ad un esame”. Lo stesso con altre domande come “Qual è il nome della città in cui ti sei perso?” o “Qual è il nome della persona il cui secondo nome è Maria?”
Risposte creative e inaspettate a domande specifiche, o se abbiamo la possibilità, domande simili ma allo stesso tempo diverse dalle solite e con risposte altrettanto creative e inaspettate.
Queste sono le chiavi per avere almeno un po’ più di sicurezza e sapere che solo noi abbiamo l’informazione necessaria per rispondere.
Marco Stella, è un Blogger Freelance, autore su Maidirelink.it, amante del web e di tutto ciò che lo circonda. Nella vita, è un fotografo ed in rete scrive soprattutto guide e tutorial sul mondo Pc windows, Smartphone, Giochi e curiosità dal web.