Il 2024: Un Anno di Sfide e Retrocessi nella Lotta al Cambiamento Climatico
Un Inizio Drammatico per il Nuovo Anno
L’anno 2024 si profila all’orizzonte come un anno di preoccupazioni e difficoltà. Negli ultimi 13 mesi, abbiamo assistito a temperature record che hanno portato a gravi conseguenze climatiche, culminando in alluvioni devastanti che hanno colpito l’Italia, la Germania e la Spagna. Dall’altra parte dell’oceano, l’uragano Milton ha messo a dura prova la Florida, evidenziando l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico in modo decisivo.
A fronte di questi eventi, le notizie relative agli sforzi per combattere il cambiamento climatico non sono rassicuranti, specialmente considerando le prese di posizione da parte di figure politiche di spicco e delle grandi aziende petrolifere.
Il Dietrofront delle Big Oil sulle Rinnovabili Europee
Un Trend Preoccupante
In Europe, mentre alcune utility energetiche statunitensi, come Edison, esprimono forti richieste affinché l’amministrazione Trump non intacchi l’emendamento IRA promosso da Biden, le grandi compagnie petrolifere stanno intraprendendo un cammino opposto. BP, Equinor e Shell hanno deciso di ridimensionare drasticamente i loro investimenti nelle fonti di energia rinnovabile (FER), arroccandosi nuovamente su progetti legati al petrolio.
Una Svolta Inaspettata
La britannica BP aveva cinque anni fa annunciato la sua intenzione di trasformarsi da compagnia petrolifera a un’entità focalizzata sull’energia a basse emissioni di CO₂, orientandosi verso rinnovabili, idrogeno e nucleare. Tuttavia, questa promettente transizione sembra ora sfumare, poiché l’azienda ha scelto di ricalibrare le proprie priorità, riportando alla ribalta i profitti legati al petrolio.
Riflessione sull’Inversione di Rotta
Il cambiamento di direzione delle tre multinazionali petrolifere rappresenta un tentativo evidente di proteggere gli interessi degli investitori e mantenere i margini di profitto anche a costo di compromettere obiettivi ambientali di lungo periodo. Mario Draghi, nel suo Rapporto sulla competitività europea, ha avvisato che la perdita di competitività potrebbe portare alla rinuncia a obiettivi climatici e di crescita economica di straordinaria importanza.
Questa retrocessione, peraltro, non è solo il risultato della crisi energetica scatenata dall’invasione russa in Ucraina, ma riflette anche il forte calo di redditività di molti progetti legati alle rinnovabili, soprattutto nel settore dell’eolico offshore. Progetti ancorati a costi crescenti, ritardi nella catena di approvvigionamento e problematiche tecniche stanno generando un clima di incertezza, impedendo il progresso verso una transizione energetica efficace.
L’Ascesa della Strategia dell’Investimento nel Settore Oil&Gas
Murray Auchincloss, CEO di BP, ha recentemente confermato che l’azienda progetterà investimenti miliardari nel settore Oil&Gas non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti e in Medio Oriente. La decisione di vendere le proprie attività in ambito solare ed eolico, insieme al rallentamento degli investimenti nei progetti di idrogeno, ha alimentato ulteriormente la svolta del colosso britannico.
Ristrutturazione e Riduzione del Personale
Notizie più recenti indicano una riduzione significativa del personale nel team londinese di BP dedicato allo sviluppo della filiera dell’idrogeno, che è stata decurtata di oltre la metà, concedendo a soli 40 dipendenti la responsabilità di rimanere a bordo. Questa decisione non è stata accompagnata da commenti ufficiali da parte di BP.
Shell: Verso un Approccio ‘Spietato’ nel Settore Oil&Gas
Anche Shell, sotto la guida di Wael Sawan, sta cercando di recuperare terreno perso nel mercato. Sawan ha promesso un approccio "spietato" per migliorare i margini di profitto in relazione ai concorrenti statunitensi, come Exxon Mobil e Chevron. Come BP, Shell ha ridotto i propri investimenti nelle attività verdi, vendendo operazioni in Cina e negli Stati Uniti legate alle energie rinnovabili.
Decarbonizzazione: Un Obiettivo Rinegoziato
Dopo aver abbassato le proprie aspettative di decarbonizzazione per il 2030, Shell sta attualmente cercando acquirenti per Select Carbon, una società australiana acquisita nel 2020 specializzata nello sviluppo di progetti agricoli destinati a compensare le emissioni di carbonio.
Implicazioni Future per la Politica Energetica Globale
Riflessioni Finali
Il cambiamento di rotta delle principali compagnie petrolifere rischia di compromettere seriamente gli sforzi globali per affrontare la crisi climatica. Il ritorno a investimenti prioritari nel settore fossile suggerisce una grande battuta d’arresto negli sforzi per favorire un’economia sostenibile. Le scelte economiche scorrette in questo periodo daranno probabilmente vita a fattori di crisi negli anni a venire, rendendo cruciale un ripensamento collettivo delle politiche energetiche.
Verso un Futuro Sostenibile?
È essenziale che tutti i settori, dalle istituzioni governative alle grandi aziende, prendano atto di queste dinamiche e agiscano verso un futuro che preveda soluzioni sostenibili, integrando strategie di energia rinnovabile a lungo termine. La sostenibilità non può essere utilizzata come mera strategia di marketing, ma deve essere al centro delle decisioni economiche e industriali del futuro.
Conclusione
In sintesi, mentre ci prepariamo ad affrontare le sfide che il 2024 ci riserva, è fondamentale rimarcare l’importanza di un’azione concertata e pragmatica per garantire che le promesse di un futuro sostenibile non restino solo parole vuote. La crisi climatica non può attendere e l’industria energetica mondiale deve essere pronta a rispondere con decisioni critiche e tempestive.
Marco Stella, è un Blogger Freelance, autore su Maidirelink.it, amante del web e di tutto ciò che lo circonda. Nella vita, è un fotografo ed in rete scrive soprattutto guide e tutorial sul mondo Pc windows, Smartphone, Giochi e curiosità dal web.