In Monument Valley manipolerai architetture impossibili e guiderai una principessa silenziosa attraverso un mondo meraviglioso.
Il titolo potrebbe riassumersi in un puzzle game ricolmo di enigmi ambientali e, sebbene a primo impatto la profondità di gioco non sorprenda, ben presto (molto presto) il level design mostrerà la sua vera indole, uno spirito incantevole, che mira a stupire visivamente l’utente e a renderlo partecipe di una esperienza, poiché d’esperienza si tratta. Attenzione, però, in quanto non è la trama a fare da mezzo attraverso il gameplay, bensì l’intera impalcatura estetica mista all’uso intelligente dell’interazione con l’ambiente.
La storia narra molto vagamente di una principessa di nome Ida, persa in un mondo idilliaco, popolato da creature simili a corvi, in cui una figura spiriturale ci rimembra in certe circostanze di alcune gesta che forse in un’altra vita abbiamo compiuto, gesta indecorose, gesta che hanno minato l’animo, ma non la bellezza estetica dei posti su cui giacciono i piedi di Ida. Ed è qui che passiamo alla parte meramente ludica.
Monument Valley è un titolo basato su gesture a schermo, e il giocatore avrà sempre il controllo dell’intera situazione. Egli non solo dovrà guidare la principessa Ida tramite tap, portandola di passo in passo verso l’uscita del livello, ma anche manovrare congegni, manovelle e pedane via swipe affinché il percorso sia percorribile dalla principessa.
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