COP29: Un Nuovo Accordo sui Finanziamenti Climatici
La COP29 è stata inizialmente considerata un fallimento, ma dopo quasi due settimane di intense trattative, il presidente azero Mukhtar Babayev ha annunciato l’approvazione di un nuovo obiettivo sui finanziamenti climatici da parte di quasi 200 Paesi, un accordo che ha sollevato però il malcontento di molte nazioni del sud del mondo.
Sforzi e Traguardi: Un Accordo Raggiunto
Per arrivare alla conclusione dei trattati è stato necessario dedicare ore aggiuntive, e alla fine, nell’oscurità dell’ultima notte del summit, è stato trovato un compromesso. Il precedente obiettivo globale stabilito nell’Accordo di Parigi mirava a mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno per i Paesi in via di sviluppo entro il 2025, mentre il nuovo obiettivo prevede un incremento graduale fino a 300 miliardi di dollari annui.
Un Obiettivo Sempre Insoddisfacente
Tuttavia, questa cifra è ancora lontana dal totale richiesto di 1.300 miliardi di dollari necessari affinché i Paesi possano liberarsi definitivamente da combustibili fossili come carbone, petrolio e gas, e far fronte ai danni causati dalle condizioni climatiche estreme. L’accordo, per quanto limitato, rappresenta comunque una base fondamentale per il prossimo vertice sul clima che si svolgerà nella foresta pluviale amazzonica del Brasile, dove i Paesi saranno chiamati a tracciare le linee d’azione per il prossimo decennio.
Antonio Guterres: Un Appello alla Costruzione
Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha espresso la sua preoccupazione riguardo ai fondi promessi, sottolineando come l’accordo rappresenti un punto di partenza: “Fondamenta su cui poter costruire”.
Avevo sperato in un risultato più ambizioso, sia in termini di finanza che di mitigazione, per affrontare la grande sfida che ci troviamo ad affrontare.
I fondi internazionali destinati ai Paesi in via di sviluppo dovranno finanziare le parti legate agli aiuti esterni dei piani climatici sotto l’Accordo di Parigi, tra cui i contributi determinati a livello nazionale, i piani di adattamento nazionali e le comunicazioni alle Nazioni Unite. Il testo di Baku prevede un aumento significativo dei fondi pubblici per l’adattamento, con l’obiettivo di triplicare i finanziamenti entro il 2030 rispetto ai livelli del 2022.
Divisioni e Compromessi: La Situazione Delle Nazioni
Nonostante l’accordo, molte nazioni si sono dichiarate insoddisfatte. Alcuni Paesi, infatti, avevano richiesto almeno 500 miliardi di dollari di aiuto, e rappresentanti di piccole isole hanno minacciato di bloccare l’intesa se le loro richieste non fossero state soddisfatte. Tuttavia, l’accordo, raggiunto intorno alle due di notte, ha incontrato il favore della Cina, che potrà offrirsi come donatrice di aiuti senza vincoli, mantenendo di fatto la sua classificazione come Paese in via di sviluppo.
Inoltre, l’intesa ha trovato il consenso anche dell’Arabia Saudita, poiché non impone nuovi impegni per la riduzione delle emissioni di CO2, come già stabilito durante la COP28. Per arrivare a un compromesso, l’Unione Europea ha dovuto fare alcune concessioni su temi delicati, quali i diritti umani e dei diritti delle donne, trattando tali argomenti solo in termini generali.
Progresso nel Mercato delle Emissioni di Carbonio
Un altro aspetto positivo da evidenziare è l’approvazione delle norme per il mercato internazionale delle emissioni di carbonio, che consente agli Stati di acquistare progetti di decarbonizzazione da altri Paesi per compensare le proprie emissioni, come la riforestazione e altri interventi volti a sostenere l’ambiente.
La recente vittoria di Donald Trump alle elezioni statunitensi ha destato timori in seno ai negoziatori riguardo al contributo degli Stati Uniti, la principale economia mondiale, ai finanziamenti concordati a Baku. Il nuovo presidente ha definito il cambiamento climatico come una bufala e ha reiterato la sua intenzione di ritirarsi nuovamente dall’Accordo di Parigi.
Viceversa, il presidente Biden ha accolto con favore l’accordo raggiunto alla COP29, definendolo storico e fondamentale per la mobilitazione dei fondi necessari, ma ha anche sottolineato che resta ancora molto lavoro da svolgere.
Mentre c’è ancora un lavoro sostanziale davanti a noi per raggiungere i nostri obiettivi climatici, il risultato di oggi ci avvicina a un progresso significativo. A nome del popolo americano e delle generazioni future, dobbiamo continuare ad accelerare i nostri sforzi per garantire un pianeta più pulito, pericoloso e sostenibile.
L’accordo arriva in un momento cruciale, in cui gli scienziati prevedono che questo sarà uno degli anni più caldi mai registrati. Gli effetti del cambiamento climatico non colpiscono solo i Paesi in via di sviluppo, ma hanno anche conseguenze devastanti nei Paesi sviluppati, causando la morte di migliaia di persone in tutto il mondo. È dunque essenziale un’azione immediata e un aumento progressivo dei finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo, per arrivare al traguardo di 1.300 miliardi di dollari l’anno.