La sostenibilità nel calcio: una visione futura
Michele Uva, direttore della Social & Environmental Sustainability dell’UEFA, ha recentemente dichiarato che avere un manager della sostenibilità è ora un criterio rilevante per partecipare alle competizioni Uefa. Questa iniziativa rappresenta un importante passo avanti nel promuovere pratiche sostenibili all’interno del mondo del calcio. Secondo Uva, la sostenibilità non dovrebbe essere vista come un costo aggiuntivo, ma piuttosto come un’opportunità per creare un impatto positivo sulla società.
Durante la preparazione per Euro 2024, la UEFA ha implementato numerose azioni per dimostrare che la sostenibilità può essere integrata senza impattare sulle finanze. Queste iniziative sono state testate e valutate in Germania per due anni, dimostrando che è possibile adottare un approccio sostenibile senza compromettere la qualità del gioco. L’obiettivo ora è coinvolgere tutti i club, non solo quelli professionistici, affinché possano contribuire a creare valore aggiunto per la società civile.
Uva sottolinea che per rendere la sostenibilità una priorità anche in Italia, è necessaria un’impegno e una volontà da parte dei vertici dei club. Questo cambiamento culturale richiede una visione a lungo termine e un impegno costante da parte di tutte le parti interessate. Uva esclude un suo ritorno come manager in Italia, ma ribadisce l’importanza di mantenere alta la guardia e continuare a promuovere pratiche sostenibili nonostante i cambiamenti politici internazionali.
In conclusione, la sostenibilità nel calcio non deve essere vista come un’opzione, ma come una necessità. È responsabilità di tutti i partecipanti all’industria calcistica lavorare insieme per garantire un futuro più verde e più equo per tutti.
Siamo fiduciosi che attraverso un impegno concreto e una leadership consapevole, il calcio possa diventare un esempio di sostenibilità e responsabilità sociale per il resto del mondo.