**I modem raccolgono dati personali? Ecco come funziona e come difendersi dal controllo dei provider di rete**
Il rischio per la nostra **privacy** può provenire da dispositivi apparentemente innocui, come i **modem**. Oltre alla loro principale funzione di garantire l’accesso a Internet per vari dispositivi, possiedono numerose caratteristiche che possono consentire la **tracciabilità** delle abitudini degli utenti. Questi dati possono essere raccolti non solo dal provider di connessione Internet, come **TIM**, **Vodafone**, **WindTre**, **Fastweb**, ma anche da criminali informatici, che possono infiltrarsi nella rete.
In questa guida approfondiremo **come proteggere il modem e ottenere il massimo livello di privacy**, disattivando funzionalità superflue, rimuovendo dispositivi sconosciuti e attivando opzioni che migliorano la sicurezza durante la navigazione.
**1) Come i modem possono monitorare gli utenti**
Vi sono diverse funzionalità integrate nei modem che possono contribuire al monitoring dell’attività degli utenti. Di seguito, elenchiamo le principali:
- Accesso remoto del provider: Molti provider di servizi Internet (ISP) dispongono di accesso remoto al modem, utilizzato per fornire assistenza tecnica. Questa funzionalità, però, può anche permettere al provider di effettuare reset, recuperare dati di accesso o cancellare le tabelle di routing senza il consenso dell’utente.
- Dispositivi sconosciuti: Attraverso il modem è possibile monitorare quali dispositivi sono collegati alla rete. Se notiamo device non riconosciuti, è fondamentale prestare attenzione, poiché potrebbero essere strumenti di **spionaggio**.
- Richieste DNS: Il modem gestisce le richieste DNS, a meno che non siano state modificate le impostazioni nel browser o nel dispositivo. Le richieste DNS possono essere registrate in chiaro, rivelando chiaramente quali siti sono stati visitati e quindi esponendo le abitudini di navigazione.
- Indirizzi IP: Il modem registra gli indirizzi IP privati associati ai dispositivi connessi, oltre a catturare l’indirizzo IP pubblico fornito dall’ISP.
Nelle sezioni seguenti, illustreremo **come proteggersi da queste vulnerabilità**, impedendo a terzi e provider di monitorare il traffico di rete e raccogliere dati sulle abitudini degli utenti connessi alla rete locale.
**2) Disattivare le connessioni remote**
Non sempre è possibile disattivare le **connessioni remote** del provider, poiché i modem possono essere personalizzati per garantire accesso continuo al provider stesso. Tuttavia, è sempre utile verificare nel pannello di configurazione del modem. Sappiate che disabilitando questa funzione, in caso di assistenza tecnica, potrebbe non essere possibile accedere a determinate funzionalità a distanza.
Per accedere, digitiamo nel browser l’indirizzo 192.168.1.1, 192.168.1.254, o 192.168.0.1 e facciamo l’accesso. Navigiamo tra i menu e cerchiamo le opzioni come Gestione remota, Accesso remoto WAN, o SSH, disabilitando le interruzioni relative. Così facendo, il provider non potrà più accedere al modem da remoto, contribuendo a migliorare la nostra privacy.
**3) Rimuovere i dispositivi sconosciuti**
Se nel pannello di controllo del modem notiamo la presenza di dispositivi sconosciuti, è fondamentale rimuoverli immediatamente dalla lista dei dispositivi connessi, prima che possano raccogliere informazioni personali o dati di navigazione.
Operiamo accedendo all’interfaccia di controllo del modem, cercando la voce Rete Locale o equivalente. Una volta aperta la sezione delle Connessioni di rete, procediamo con la rimozione dei dispositivi sospetti.
Per prevenire che questi dispositivi possano ricollegarsi, verifichiamo i cavi **Ethernet** connessi e modifichiamo la password del Wi-Fi, scegliendo una password complessa e adottando un protocollo di sicurezza moderno, come WPA2 o WPA3.
**4) Utilizzare DNS privati o DNS sicuri**
Le richieste DNS non protette possono esporre l’intera attività degli utenti connessi alla rete. Questi dati possono essere archiviati dai provider e, nel caso di un attacco informatico, possono risultare vulnerabili.
Per proteggere le richieste DNS, si può attivare l’opzione per l’utilizzo di DNS privati a livello di modem, impedendo a chiunque di monitorare le attività di rete. Non tutti i modem supportano questa potenzialità, per cui è opportuno controllare le opzioni disponibili nel modem.
Per procedere, entriamo nel pannello di controllo del modem, troviamo il menu dedicato alla configurazione della rete Internet, e attiviamo le opzioni per la risoluzione criptata dei nomi dei siti (DNS over TLS) o simili:
- Risoluzione criptata dei nomi in Internet (DNS over TLS)
- DOT
- DOH
- DNS Privato
- DNS crittografato
Successivamente, inseriamo il nome di risoluzione (Fully Qualified Domain Name) per i server DNS privati. Tra i migliori, consigliamo:
- dns.google
- one.one.one.one
Confermiamo le modifiche e riavviamo il modem per applicarle. Se non è possibile configurare il DNS privato a livello del modem, possiamo **attivarlo direttamente nel browser o sul dispositivo**, seguendo le guide disponibili.
**5) Usare un servizio VPN**
Per tutelare la raccolta di dati basata sull’indirizzo IP pubblico o proteggere i dispositivi connessi a reti pubbliche (come gli Hotspot Wi-Fi), è consigliabile ricorrere a un servizio VPN. Questa soluzione crea un tunnel cifrato tra il dispositivo e il server del servizio.
L’uso di una connessione VPN garantisce protezione al dispositivo, crittografando le richieste DNS e bloccando eventuali monitoraggi remoti. Questo approccio ci consente di mantenere un alto livello di privacy, anche se il modem è poco sicuro o modificabile.
Tra i migliori servizi VPN gratuiti che possiamo testare ci sono Atlas VPN, Proton VPN e Hotspot Shield. È anche possibile provare i servizi VPN premium per 30 giorni e richiedere un rimborso se non soddisfano le aspettative.
Ricordiamo che è possibile anche riutilizzare un vecchio modem o router dotato di client VPN, evitando necessità di cambiare il modem fornito dal provider.
In conclusione, il modem che abbiamo in casa può diventare uno strumento per monitorare le nostre attività online. Sebbene sia in gran parte il provider a raccogliere dati, in caso di accesso non autorizzato o di attacchi hacker, i dati personali possono finire nelle mani di malintenzionati.